Chiudi questo messaggioPer offrirti la migliore esperienza utente possibile questo sito utilizza cookies per memorizzare le tue preferenze e per monitorare il funzionamento del sito.
Continuando la navigazione nel sito acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookies Policy.

Per Categoria:

Per Mese:

Per Tag:

Couronne bordelaise, un pane francese dalla forma bellissima

Di: 19 commenti 19 Difficoltà: media
couronne bordelaise

La couronne bordelaise è un pane francese di campagna (come avrete vagamente intuito dal nome) a lievitazione naturale (io l’ho però realizzato con poco lievito di birra) che si compone solitamente di 8 palline disposte a forma di corona e sormontate da una sorta di cappello o collare che in cottura si scolla e si solleva formando un piacevole decoro e un effetto molto molto bello.

Originariamente questo pane veniva realizzato in pezzature da 5kg, mentre ora la pezzatura classica è quella da 1kg. La couronne bordelaise andrebbe cotta nel forno a legna, ma naturalmente si può fare anche in casa, meglio se utilizzando una pietra refrattaria.

Filetto di maiale sous vide: la cottura sottovuoto a bassa temperatura

Di: 39 commenti 39 Difficoltà: facile
filetto di maiale sous vide

La mia voglia di sperimentare non ha mai fine e quando si tratta di sperimentare nuove tecniche di cottura, specie se salutari e particolari non posso non provarle. E’ così che è entrato nella mia cucina un nuovo attrezzino.
Fino a un po’ di tempo fa pensavo che sarebbe stato impossibile provare a cucinare a bassa temperatura perchè avevo dato un’occhiata e il costo del roner (è questo il termine tecnico), una sorta di vasca che ha all’interno una resistenza che permette di mantenere costante la temperatura dell’acqua, era proibitivo; inoltre il roner era anche ingombrante e non avrei potuto prenderlo comunque. Ora invece esistono dei roner a immersione, grandi pressappoco come un minipimer, leggermente di più e a costi assolutamente accettabili. Mi sono un po’ informata e alla fine ne ho preso uno.
Con questo strumento si può impostare una temperatura e mantenerla fissa per delle ore. Questo permette di cucinare a una data temperatura e di mantenerla costante, consentendo di mantenere inalterate le caratteristiche di quello che si cucina e di non rischiare di sovra-cuocere. Questo strumento si presta quindi alla cottura a bassa temperatura sous vide, ovvero sotto vuoto. Impostando quella che deve essere la temperatura al cuore dell’alimento per una data cottura, che sia al sangue, media o ben cotta, il roner la mantiene e quindi oltre quella non si va e non si rischia che la cottura una volta fermata continui sovra cuocendo l’alimento. Inoltre spesso nella cottura in padella o al forno, perchè la carne o il pesce sia cotto al cuore, si rischia spesso che si bruciacchi fuori.

Cicerchiata marchigiana: e non chiamateli struffoli

Di: 8 commenti 8 Difficoltà: facile
cicerchiata marchigiana

Da marchigiana vi dico, non chiamateli struffoli, ma in fin dei conti la cicerchiata marchigiana e gli struffoli napoletani, si somigliano molto; sono quasi la stessa cosa se si escludono i canditi e le codette o gli zuccherini colorati (una cosa che io ho sempre detestato, perchè le trovo kitchabbestia!), che nella cicerchiata marchigiana mancano. Nelle marche si usa mettere scorzetta di arancia per aromatizzare il miele e volendo si aggiungono mandorle (io ce le metto ad esempio).

A differenza degli struffoli, che sono un piatto napoletano che si fa durante le festività natalizie, la cicerchiata invece è un dolce che si fa nel periodo di Carnevale, ed ecco perchè la posto ora.
C’è chi sostiene che la cicerchiata sia un dolce tipicamente marchigiano, chi invece sostiene che sia originario dell?umbria e che si sia poi diffuso nelle regioni confinanti.

Quale che sia la verità, questo dolce si usa farlo nelle Marche, in Umbria, in Abruzzo e anche in Molise. Il dolce si compone di palline di pasta all’uovo, poco zuccherata e con l’aggiunta di una noce di burro, che vanno fritte nell’olio e poi passate nel miele caldo; le palline vanno poi aggregate con le mani bagnate a formare una ciambella.

Hamburger vegetariano al carbone vegetale

Di: 7 commenti 7 Difficoltà: media
hamburger vegetariano al carbone vegetale

Dopo il mio Martyburger con la carnazza, buono che non potete capire (a meno che non lo proviate!), è giunta l’ora di provare anche un hamburger vegetale, valido sia per chi è vegetariano, sia per chi magari vuole ogni tanto concedersi un hamburger un po’ più leggero. E allora ho pensato ad un hamburger fatto di ceci e patate. Al posto della maionese ho usato del guacamole. Poi ci ho abbinato dei friarielli saltati in padella con aglio e peperoncino e dei peperoni arrostiti, pelati e conditi con olio e aglio fresco.

Nei panini ho messo del carbone vegetale, che ok, va di moda, ormai è stravisto, ma…….quanto sono fighi i burger neri neri con i semini di sesamo?