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Yorkshire pudding con roast beef e crema pasticcera salata

Di: 16 commenti 16 Difficoltà: media
yorkshire pudding

Questa ricetta l’ho vista per la prima in un video di Jamie Oliver ed è stato un colpo di fulmine; si perchè gli yorkshire pudding, molto simili ai popover, sono una di quelle ricette che io definisco “magiche”, quelle che hanno una preparazione insolita, particolare, divertente.
Gli yorkshire pudding appartengono alla tradizione britannica, forse uno dei pochi piatti anglosassoni che io possa dire mi piacciano molto. Sono una sorta di bignè che vengono versati in stampi da muffin in cui prima si fa scaldare un grasso o un olio fino al punto di fumo. Più che un piatto in sè si accompagnano a dei piatti; generalmente gli yorkshire pudding infatti vengono serviti quasi come fossero un companatico, assieme al roast beef, altro piatto anglosassone che amo, ma possono anche essere presentati come un antipastino se farciti; per farcirli potete sbizzarrirvi con la fantasia. Jamie Oliver li propone in una versione insolita con del salmone, una creme fraiche aromatizzata con succo di limone e radice di rafano (che io aborro!).
Io, volendo rispettare la tradizione anglosassone li ho serviti in porzione singola con del roast beef, qualche foglia di rucola e una crema pasticcera salata.

Sono davvero buonissimi e vederli crescere in forno – crescono davvero moltissimo! – è davvero bellissimo!

Michette milanesi o rosette soffiate

Di: 82 commenti 82 Difficoltà: difficile

Preparare il pane in casa è sempre bello. Toccare l’impasto vellutato e incordato è uno dei piaceri della vita, vederlo lievitare è una magia impagabile, vederlo sbocciare in forno è un’emozione, vederlo colorire una gioia. Tutto il pane è bello, ma ci sono alcuni pani che sono più difficili da fare in casa, come la baguette francese ad esempio, o, che so, il pane di Matera.
Ecco riuscire a fare quei pani è una soddisfazione ancora maggiore. Fare la michetta in casa è una sfida di quelle che emozionano e appassionano. Riuscire a farle con il buco dentro, soffiate non è semplice, ma con qualche accortezza diventa tutto più facile.

La michetta è un pane molto diffuso in Lombardia e in modo speciale a Milano. Fu introdotto a Milano nel periodo in cui la città faceva capo all’impero austro-ungarico, da cui ereditò alcune abitudini alimentari, tra cui anche la ricetta del Kaisersemmel, un panino dalla dimensione variabile tra i 50 e i 90g a forma di rosa. Se però il kaisersemmel a Vienna si conservava bene dalla mattina fino a sera, grazie a un clima asciutto, a Milano invece l’umidità faceva sì che il pane si rammollisse facilmente diventando gommoso; era necessario quindi trovare un modo di risolvere questo problema e si pensò quindi che la soluzione migliore fosse tentare di alleggerire il pane della mollica interna, di renderlo quindi “soffiato”. I panettieri milanesi dell’epoca si misero all’opera e riuscirono nell’intento di creare un pane vuoto all’interno. Nacque così la michetta, dal diminutivo di “micca”, termine con cui i milanesi chiamavano il Kaisersemmel.

Cong you bing – pancake cinesi al cipollotto

Di: 12 commenti 12 Difficoltà: media
Cong you bing - pancake cinesi

Nell’impastatrice versate la farina, il sale e 3/4 di acqua. Cominciate a impastare; continuate finché l’impasto si sarà compattato e risulterà omogeneo; aggiungete quindi la restante acqua un po’ alla volta. Portate l’impasto a incordatura. Ci vogliono solitamente all’incirca dai 15 ai 20 minuti; l’impasto è incordato quando si avviluppa attorno al gancio e si stacca dal fondo dell’impastatrice; inoltre diventa meno appiccicoso, molto elastico e semi lucido. Potete fare una prova per verificare se l’impasto è pronto. Prelevatene un […]

Chia pudding, ovvero il budino di semi di chia de noantri

Di: 4 commenti 4 Difficoltà: facile
chia pudding - budino di semi di chia

Sui cibi a cui si attribuiscono ogni sorta di qualità salutare sono sempre un po’ scettica; ormai non passa giorno in cui il mercato non ci propini il nuovo nutriente miracoloso, come panacea di tutti i mali. Penso allo zenzero, calle bacche di goji, all’olio di cocco, all’alga spirulina. A sentire qualcuno questi cibi sarebbero antitumorali, antiossidanti, anti colesterolo e chi più ne ha più e metta. tra i cibi per cui si è gridato al miracolo ci sono anche i semi di chia.

Tutto sommato ai semi di chia non è andata nemmeno troppo male: è vero che sono ricchi di Omega 3 e Omega 6, entrambi componenti molto salutari per le funzioni cardiovascolari, ma è altrettanto vero che la “sfruttabilità” da parte del nostro corpo di omega 3 e omega 6 di origine vegetale è molto più bassa di quella che offrono gli stessi elementi provenienti però da una fonte animale e in particolare dal pesce.
Dunque bene venga l’uso dei semi di chia se non si ha la possibilità di sfruttare una fonte animale di omega 3 e 6, ma con la consapevolezza che la disponibilità di questi elementi nei semi è comunque non così alta.

Rimane il fatto che i semi di chia sono buoni; a me piacciono. Sono comunque ricchi di calcio e male non fanno. Aggiungono sapore ai pani e lo rendono particolare e … con ci si può fare il budino di semi di chia! I semi di chia hanno la caratteristica di riuscire ad assorbire fino a 12 volte il loro peso in acqua (o qualsivoglia liquido), trasformandosi in una sorta di budino saporito e salutare, a cui si può poi aggiungere la frutta; in questo modo può diventare un’ ottima colazione, povera di grassi e ricca di nutrimenti.