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Chai tea, il tè rosa del Kashmir

Di: 2 commenti 2 Difficoltà: facile
Kashmiri chai tea

A tutti noto come chai tea, questo tè rosa del Kashmir viene chiamato così impropriamente. La parola chai infatti si traduce “tè” e quindi chai tea nei fatti sarebbe un “tè tè”.

Più proprio sarebbe chiamarlo Kashmiri tea o Kashmiri pink tea o ancora Kashmiri chai o Gulabi chai o più semplicemente pink tea.

Questo tè è originario del Kashmir, la regione a nord del subcontinente indiano in mezzo tra India e Pakistan e di cui entrambi pretendono la sovranità. Un altro dei nomi con cui questa bevanda viene indicata è Noon chai (letteralmente tè salato), perchè originariamente era una bevanda salata, ma nel corso degli anni la gente ha iniziato ad aggiungere zucchero conferendogli un sapore più ricco.

Il chai tea si ottiene bollendo il tè verde con delle spezie e la sua colorazione è data dall’aggiunta di bicarbonato e dal processo di ossigenazione e ossidazione che subisce durante la cottura che favoriscono la reazione chimica che trasforma il colore altrimenti marroncino del tè verde in un colore rosso bordeaux. Il colore viene poi fissato aggiungendo acqua gelata.

Una volta completata la procedura il chai va filtrato e questo tè molto concentrato e dal colore rosso scuro prende il nome di Kahva o Kahwa.

La miscela va poi mescolata al latte.

Mejadra, ricetta di Ottolenghi

Di: 0 Difficoltà: facile
mejadra di ottolenghi

La mejadra, conosciuta anche come mujaddara o mudardara è un piatto a base di riso speziato, lenticchie e cipolla fritta croccante conosciuto in tutto il mondo arabo ed è un comfort food molto comune a Gerusalemme.

E’ meglio servita calda, ma si può anche mangiare a temperatura ambiente. La versione che vi propongo è quella di Yotam Ottolenghi che trovate sul libro Jerusalem.
Per questo piatto si utilizzano lenticchie verdi oppure marroni che hanno una consistenza un po’ più soda.

Granola salata, uno snack per un aperitivo sfizioso

Di: 2 commenti 2 Difficoltà: facile
granola salata

Aperitivo time?  Preparare la granola salata la granola salata è una preparazione molto veloce che dà grandi soddisfazioni ed è perfetta da servire per un aperitivo, come snack da sgranocchiare mentre si chiacchiera e si beve un buon bicchiere di vino o un cocktail (magari uno spritz Hugo o uno Strawberry Mojito). Invece di servire le solite patatine accompagnate da 4 olive verdi denocciolate da due lire, preparate la granola e sarà un successo. E’ originale ed è anche salutare […]

Cinammon buns – brioche alla cannella di Richard Bertinet

Di: 6 commenti 6 Difficoltà: media
cinammon buns

La verità è – ve lo dico – che ho sempre guardato con un certo interesse e una certa predisposizione ai cinammon rolls, ma non amo la cannella quando il suo sapore è troppo intenso. Detestavo le Brooklin rosso bordeaux. Ve le ricordate le gomme da masticare Brooklin alla cannella in confezione bordeaux? Se siete nati tra gli anni ’70 e gli ’80 come me sicuramente sì. Ecco, quel sapore intenso di cannella mi ha sempre un po’ disgustato; ho anche scoperto però, che se dosata con parsimonia, con equilibrio si amalgama bene agli altri sapori senza diventare pungente o invadente regalando un aroma speziato sì, ma morbido e corposo.

Ho scoperto quindi un amore per la cannella che non immaginavo e quindi mi sono decisa a provare i cinammon buns di Rochard Bertinet, perchè sapevo che sarebbero stati una garanzia. Ho provato altre sue ricette, di pane con risultati davvero soddisfacenti, sia per il gusto che per la serietà e precisione della ricetta. 

Non mi sbagliavo. Ricetta perfetta e risultati strepitoso. Se poi ci mettete la formatura che rende questi panini dolci alla cannella dei piccoli gomitolini di lana graziosissimi, se mi conoscete abbastanza e mi seguite da un po’, sapete che non avrei potuto resistere.

Il risultato è talmente bello che sto già ideando di rifarli ma con una farcitura al cioccolato. Stay tuned. Intanto accontentatevi di queste cinammon wool roll brioche o cinammon buns che dir si voglia.