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Castella cake, la versione Taiwanese

Di: 0 Difficoltà: facile
castella cake taiwanese

L’idea per realizzare una nuova versione di Castella cake o torta Castella mi è venuta da Fedora di @cappuccinoecornetto. Fedora, come me è sempre molto curiosa e ama la cucina oriental; non molto tempo fa aveva postato le foto della Castella cake la cui ricetta aveva trovato sul profilo di una ragazza Koreana @yoon_noong.

La cosa che mi aveva lasciata perplessa era che in passato io mi ero documentata su questa sorta di pan di Spagna Giapponese e l’avevo anche realizzato, ma era diverso da questo, sempre soffice ma leggermente più presente al morso, meno scioglievole. Qui la mia ricetta del Kasutera- Castella cake giapponese, dove trovate anche il tutorial per realizzare lo stampo tradizionale in carta di giornale e alluminio che si utilizzava tradizionalmente in Giappone.

Quindi ho cercato un po’ in giro e ho scoperto che la mia prima versione è quella del vero Castella cake giapponese, mentre quello di cui vi propongo la ricetta oggi è del Castella taiwanese. La principale differenza è che nella versione giapponese si utilizza una farina di forza e non ci sono nè burro nè olio, mentre in quella taiwanese una farina 00 debole per dolci e ci vanno olio e/o burro.

Mont blanc tart con ganache montata al cioccolato bianco e marron glacé

Di: 0 Difficoltà: media
mont blanc tart con ganache montata al cioccolato bianco

Vista la mia recente passione per le monoporzioni e per le torte moderne, sempre in modalità mignon, ho voluto questa volta provare a creare un dolcetto “mio”, rivisitando in chiave moderna il Montebianco, un dolce di castagne, che nella sua versione classica ho postato qualche settimana fa.

Ne ho voluto fare una tart, una crostata con crema di castagne e al posto della panna una ganache montata al cioccolato bianco. Il tutto guarnito con dei marron glacé, delle mandorle a lamelle e una spolveatina di polvere di caffè, per arricchire la complessità del gusto con una nota di amaro che spenga un po’ la dolcezza pronunciata dle dessert.
Spero che l’idea vi piaccia.

Tortine di cremoso ai due cioccolati con gelee di pere al rum

Di: 8 commenti 8 Difficoltà: media

Come vi avevo già detto ultimamente sono entrata nel trip delle monoporzioni di pasticceria moderna con glasse a specchio. Cremosi, bavaresi con inserti vari.

Sto sperimentando e mi diverto tanto. Mi aiuta il fatto di avere l’abbattitore che oltre ad abbattere i dessert mi abbatte anche i tempi di preparazione, dato che notoriamente sono una che non ha molta pazienza, ad essere generosi.
Diciamo che la pazienza che dovevano dare a me l’hanno data in dote a mio marito. Io sono più del genere tutto e subito.
Sono buona, compassionevole, sincera e trasparente, ma mi infiammo velocemente, sono impulsiva e impaziente. Detto alla francese, con copyright di mio marito, ho la miccia al c…o.
Questo per dire che non sono quella che ama attende amorevolmente che il suo dolcetto sia pronto e diciamo che in pasticceria invece questa qualità sarebbe alquanto utile. L’abbattitore dunque, abbatte la rottura di balotas di aspettare diligentemente riducendo i tempi.

Se invece siete di quelli che amano attendete pazientemente e felicemente, la pasticceria fa per voi anche senza abbattitore e quindi vi consiglio di provare queste tortine di cremoso ai due cioccolati con gelee di pere al rum. Come si intuisce sono delle tortine a strati, 1 base di torta al cacao, 1 di cremoso al cioccolato bianco, 1 di gelee alle pere aromatizzata al rum e alla cannella e 1 di cremoso al cioccolato fondente. Il tutto ricoperto da una voluttuosa cascata di glassa a specchio al cacao.

Cremoso al mascarpone con inserto di gelee di lamponi

Di: 8 commenti 8 Difficoltà: difficile
Cremoso al mascarpone con inserto di gelee di lamponi

E niente. Mi è partito il trip dei dolci moderni in monoporzioni con glassa a specchio. Mi perdonerete, ma quando si insinua la passione per qualche nuova preparazione a volte vado in fissa. Anche perchè voglio migliorare e fare esperienza. Non avendo mai fatto corsi spesso sperimento e se non mi riesce qualcosa mi incaponisco e lo rifaccio finché non mi viene nel modo che mi soddisfa.

Ovviamente per questo genere di preparazioni c’è sempre margine di miglioramento, specie facendoli in casa con strumenti meno tecnici, diciamo.
Devo ancora migliorare nel prelievo dei dolcetti una volta glassati. Non è per niente facile pulire i bordi inferiori, quelli dove la glassa scendendo si accumula un po’ di più e poi trasferire sul piatto da portata senza fare casini, perchè una volta sollevato il dolce poi quando lo si trasferisce, non è che ci si può aiutare spingendolo da un lato per farlo scivolare altrimenti si rovina la glassa! E’ un momento molto pericoloso specie per le monoporzioni che sono piccoline e dove un piccolo difetto salta per forza più all’occhio.