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Pulled pork – maiale sfilacciato

Di: 16 commenti 16 Difficoltà: media
pulled pork o maiale sfilacciato

Ho sempre amato il barbecue, il concetto di grigliata con gli amici, la carnazza alla brace. Ma vivendo in appartamento ovviamente l'idea di avere un barbecue era puro miraggio. Poi ho scoperto l'esistenza del Lotus grill e quel miraggio è diventato una realtà. Per chi non lo conosce, il Lotus è un barbecue portatile che non fa fumo (è concepito per non farlo se utilizzato con una carbonella adeguata) e che quindi può essere utilizzato in balcone. Si alimenta a pile, oppure, nella versione più recente con l'usb e quindi lo si può collegare a parete con una spina di quelle del telefono. Molti pensano che si possa utilizzare in casa, ma NON è così. La combustione genera monossido di carbonio che è un gas senza odore e che è molto tossico, per cui se utilizzato al chiuso può saturare l'aria senza che ve ne accorgiate.

Insomma, come l'ho visto non ho potuto fare a meno di prenderlo! E pare che in molti durante la quarantena abbiano fatto questa scelta. Sono iscritta a un gruppo Facebook in cui si parla di come grigliare la carne con questo barbecue e sembra che alcuni facciano difficoltà a trovarlo perchè è in riassortimento in molti posti.

Io per natura, quando mi appassiono di qualcosa, poi approfondisco, quindi anche in questo caso mi sono documentata per bene e ho anche acquistato il Libro di Dario Bressanini La scienza della carne che è un libro che consiglio a tutti per approfondire i processi che avvengono durante la cottura dei diversi tagli di carne e come cuocerli dunque al meglio consapevolmente, ovvero con la coscienza dei meccanismi diversi che avvengono su un taglio di carne magro e uno ricco di grasso e cartilagini.

Ed è grazie al libro e al gruppo Facebook che mi sono decisa a provare uno dei grandi classici americani del bbq ovvero il Pulled pork (in italiano maiale sfilacciato), un taglio di carne molto ricco in tessuto connettivo e grassi che quindi necessita di una cottura lenta e a temperature basse; in questo modo i tessuti connettivi che ricoprono i fasci muscolari hanno il tempo di sciogliersi; in questo modo alla fine i fasci muscolari liberi dall'abbraccio del tessuto connettivo che li tiene insieme si staccano gli uni dagli altri semplicemente tirando (pull) e separandoli con i rebbi della forchetta.

- Ingredienti -

(per 15 porzioni)

  • 1 pezzo intero di coppa di maiale da 2kg
  • 10g di zucchero grezzo di canna
  • 2g di origano
  • 60g di paprika dolce
  • 10g di aglio in polvere
  • 8g di cipolla in polvere
  • 2-3g di pepe nero
  • 2-3g di pepe bianco
  • 3g di semi di finocchio (io li ho omessi)
  • 25g di sale
  • senape oppure olio extravergine di oliva per far aderire il rub (il mix di spezie)
  • 150g di sale per litro di acqua (per la salamoia)
  • 50g di zucchero bianco per litro di acqua (per la salamoia)
  • carbonella (se cuocete al barbecue)
  • chips di legno di melo o di ciliegio (se volete anche affumicarla, come ricetta prevederebbe)
  • succo di mela limpido per il foil

- Procedimento -

Premessa:

se vi approcciate alla preparazione del pulled pork, dovete essere appassionati in materia e quindi consapevoli che non è una di quelle preparazioni veloci e mordi e fuggi. E’ un tipo di cottura che vi dovete gustare, non dovete avere fretta ma assaporare il piacere della cottura. Detto questo, non è che quando cuocete dovete stare lì a guardare la carne che cuoce tutto il tempo, quindi la cottura impiega sì molto, ma nel frattempo potete fare i cavoli vostri.

La cottura di pezzi di carne grandi rende indispensabile l’utilizzo di un termometro di quelli a sonda che dovrete infilare fino a l cuore della carne perchè durante la cottura dovrete controllarla e fermare la cottura quando la carne al cuore arriverà ai 95°.

 

Che tipo di carne si utilizza per il pulled pork:

in America per il pulled pork si utilizza un pezzo di carne chiamato Boston butt, che corrisponde alla parte superiore della spalla compreso un pezzo di coppa di maiale, o in alternativa il taglio Pic nic , sempre spalla di maiale, ma credo più vicina alla gamba che alla coppa e più ricca di cartilagini e ossa. Le ossa contribuiscono in maniera forte alla gustosità della carne.

In Italia, i macellai sezionano il maiale in maniera diversa rispetto agli americani e dividono la spalla dalla coppa, dunque il Boston butt da noi non esiste. Il pezzo che più si avvicina per quantità di collagene e grassi è la coppa di maiale, la zona dietro il collo.

Il pezzo di maiale deve essere almeno 1,5-2kg, ma è preferibile utilizzare pezzi superiori ai 2,5kg per una migliore riuscita e per evitare il rischio che la carne si asciughi più del dovuto. Scegliete un pezzo piuttosto spesso. Ora, essendo comprensibile che uno in casa non può cuocere mezzo maiale per ovvie ragioni, noi ci accontentiamo di un pezzo da 2kg. Io in particolare l’ho preparato e poi ce lo siamo mangiato in compagnia di amici dentro dei panini da hamburger fatti da me con goduria corale di tutta la compagnia.

 

Preparazione della salamoia:

Procuratevi un contenitore capiente che possa ospitare il vostro pezzo di carne con tutta la sua salamoia. La sera, preparate la salamoia utilizzando 150g di sale e 50g di zucchero per litro di acqua. Il sale serve a far sì che la superficie della carne non si disidrati in cottura, mentre lo zucchero contribuirà a esaltarne il sapore. La salamoia è, come potete immaginare, salatissima, ma non dovete preoccuparvi perchè quel sale insaporirà la carne, ma senza renderla troppo salata.

Nella salamoia, si può sostituire parte dell’acqua con del succo di mela limpido (cioè senza fibre che lo renderebbero più torbido) e si può utilizzare zucchero di canna al posto del bianco. Si possono poi aggiungere spezie. Io adoro l’aglio e quindi ne ho messo un po’ in polvere nella salamoia.

Immergete la carne nella salamoia, che deve coprirla interamente. Se la carne galleggia, utilizzate un peso per tenerla sommersa. Io ho usato un vasetto della marmellata chiuso con dentro dell’acqua. Coprire quindi con un coperchio o con della pellicola e riponete in frigo per tutta la notte.

Il giorno seguente, scolate la carne e gettate la salamoia; asciugate molto accuratamente la carne con della carta assorbente. E’ il momento di ricoprire la carne con il rub, ovvero con il mix di spezie

 

Preparazione del mix di spezie o rub

come mix di spezie potete crearne uno vostro, comprare i mix già pronti, oppure seguire le indicazioni dei maestri del barbecue. Io ho preparato la miscela rub 18 di Gianfranco lo Cascio, uno dei più famosi esperti di bbq in Italia, consigliata da Dario Bressanini, omettendo però i semi di finocchio perchè è un gusto che non amo molto (anche se prima o poi rifarò il pulled pork e lo includerò, perchè credo che nel mix la nota del finocchio si amalgami alle altre spezie creando un gusto nuovo, equilibrato in cui forse il finocchio non spicca così tanto).

Mescolate bene tutte le spezie in una terrina.

Spalmate della senape su tutto il pezzo di carne. Ne basta un velo per far sì che poi il rub aderisca bene. Non vi preoccupate nel caso non amiate la senape perchè non inciderà affatto sul sapore. Al posto della senape potete usare l’olio extravergine. A questo punto ricoprite completamente il maiale con il mix di spezie, premendo in modo da farlo aderire molto bene. E ora finalmente siamo pronti per la cottura!

 

Cottura del pulled pork con barbecue o al forno

se avete un barbecue, potete fare la cottura del pulled pork interamente con quello o, come ho fatto io, cuocere inizialmente con il bbq fino a una certa temperatura al cuore e fino alla formazione del bark (letteralmente corteccia. Si intende la crosticina croccante e scura che si forma sulla superficie della carne grazia alla caramellizzazione degli zuccheri per effetto della reazione di Maillard).

Secondo me cuocere inizialmente sul barbecue per poi finire la cottura in forno è la soluzione ideale, perchè permette di affumicare la carne usando delle chips di melo o ciliegio (o altri legni adatti alla carne di maiale) e conferirgli il gusto di carne alla brace, per poi finire la cottura nel forno che è più stabile e necessita di essere controllata meno.

In ogni caso  vi spiego come ho proceduto io, ma voi potete tranquillamente fare anche la prima parte in forno ed eventualmente sostituire parte della paprika dolce nel mix di spezie con paprika affumicata per restituire il sapore di affumicato mancante.

Un’ora prima di accendere il bbq, mettete le chips di legno per affumicatura a bagno in acqua tiepida, dopodiché scolatele e asciugatele con un panno. Accendete la carbonella e quando le braci saranno ben accese cercate di stabilizzare la temperatura tra i 110 e i 120 gradi (nel Lotus dovrete mantenere la ventola al minimo). A questo punto buttate le chips per affumicatura direttamente su di esse; in alternativa formate una caramella aperta in alto e mettete le chips lì per poi appoggiare la caramella sulle braci. Questo dovrebbe garantire una più lunga durata del fumo.

Se utilizzate il Lotus, mettete le chips direttamente nel cestello della carbonella e a freddo, prima di accenderla.

pulled pork nel lotus grill

Quando le braci si scalderanno, infilate la sonda del termometro al cuore della carne; posizionate il pezzo di carne su un rialzo in acciaio e sopra la griglia, mettendo sotto di esso una vaschetta di alluminio che raccolga eventuali succhi persi dalla carne. Coprite con una cappa o se avete il barbecue con il suo coperchio. Se invece cuocete in forno sin da questa prima fase, impostate la temperatura tra i 110 e i 130 gradi in modalità statica e mettete la carne sulla griglia del forno e nel ripiano sottostante mettete una teglia coperta di alluminio che raccolga i succhi della carne.

Cuocete fino a che si sarà formata la crosta croccante (bark) esterna e fino a circa 70 gradi al cuore.

pulled pork nel lotus grill

Quando la carne arriva a questa temperatura al cuore, si crea uno stallo perchè il riscaldamento proveniente dall’esterno e che per condzione si propaga verso l’interno della carne, è controbilanciato e ostacolato dal raffreddamento prodotto dall’evaporazione dell’acqua  e quindi il calore esterno non è più sufficiente a far salire la temperatura interna e noi dobbiamo arrivare ai 95 gradi al cuore.

E’ per questo che arrivati a questo stadio si chiude la carne in un cartoccio di alluminio. Se la carne avesse rilasciato dei succhi, raccoglieteli, metteteli in un bicchiere e fateli raffreddare.

Una volta freddi il grasso, che pesa meno dell’acqua, sarà tutto in superficie e potrete rimuoverlo. Tenete da parte i succhi privati del grasso e inseritelo poi nel foil.

 

Seconda parte della cottura del pulled pork. Cottura nel foil

Una volta che la carne arriva a 70 gradi al cuore, sia che abbiate cotto nella prima fase nel barbecue, sia che la prima fase l’abbiate fatta nel forno, è arrivato il momento di chiudere la carne in un cartoccio di alluminio. In questo modo la temperatura interna si alzerà facendo superare lo stallo di cui vi parlavo. Fate un cartoccio con almeno 3 strati di alluminio. Prima di chiuderlo versate un paio di cucchiai di succo di mela misto ad acqua nel cartoccio unendo anche gli eventuali liquidi della carne che avete tenuto da parte.

Chiudete il cartoccio molto accuratamente. Reinserite la sonda al cuore della carne e infornate a 110-130° fino a che raggiungerete la temperatura di 95° al cuore.

Armatevi di molta pazienza perchè la temp cresce molto lentamente!

Quando la carne arriverà a 95° al cuore, spegnete il forno. Prelevate il cartoccio. Adagiatelo su una teglia e attendete che la temperatura al cuore scenda a circa 80-85°. Questo tempo serve a far riassorbire alla carne i liquidi persi in cottura e a redistribuirli.

N.B. la cottura del pulled pork può richiedere anche 12 ore e naturalmente più il pezzo di carne è grande e più tempo ci vorrà. 

A questo punto potete aprire il cartoccio e tenendo una forchetta sulla mano destra e una sulla sinistra potete “pullare” la carne e cioè sfilacciarla. Se tutto è andato bene la carne sarà sugosa, tenerissima e saporita. Sul fondo ci saranno ancora parte dei succhi che mescolerete alla carne.

Qui un video della sfilacciatura (bruttino, fatto con il cellulare, ma è giusto per far vedere la succosità e tenerezza della carne):

 

Solitamente il pulled pork si mangia all’interno di un panino da hamburger accompagnato da salsa barbecue e un’insalata di cavolo cappuccio, carote e cipolla chiamata coleslaw, che viene condita con un dressing fatto di maionese, aceto, zucchero e sale.

 

Ricetta dressing per la coleslaw

Ingredienti:

3 cucchiai di maionese
1 cucchiaino di zucchero
mezzo cucchiaino scarso di sale
1 cucchiaio scarso di aceto bianco o di mele

 

Mescolate gli ingredienti e conditeci l’insalata di cavolo cappuccio, carote e cipolle.

 

Provate anche:

Fatevi un giro sul blog di Dario Bressanini  per avere info “scientifiche” sulla preparazione del pulled pork .

pulled pork o maiale sfilacciato

panino conmaiale sfilacciato

 

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16 commenti

16 commenti sul post:
“Pulled pork – maiale sfilacciato”

  • Bravisssimaaaa. Si, delizioso, anche io ho fatto il rub con la 18 ;). In febbraio il mio forno sembrava una navetta spaziale, con tutte le sonde che uscivano dal pezzone di carne. Devo dire che un pochino poi “stucca”, nel senso che mi stancano il palato quelle salsette bbq, però una tantum è troppo forte da provare.

    1. Martina ha detto:

      Dai, anche tu l’hai provato? Guarda, concordo sul fatto che mangiato così da solo possa stancare un po’, ma secondo me nel panino va giù bene, specialmente se metti anche la coleslaw, cioè l’insalatina di cavolo cappuccio, carota e cipolla con il suo dressing agrodolce. Noi ieri l’abbiamo mangiato a pranzo con amici con i pani fatti da me…:)

  • Rina Venerando ha detto:

    Stupenda descrizione!!! Sei ancora più dettagliata del bravissimo Bressanini. Intanto grazie per condiviso questa ricetta. Non so se avrò coraggio di farla ma, per curiosità :-), per aver pronto per cena un pezzo da 2 kg, a che ora bisogna iniziare?

    1. Martina ha detto:

      Allora, io ci ho messo circa 9 ore, ma secondo me non avevo chiuso benissimo il cartoccio e quindi magari non ha avuto l’effetto che serviva, quindi sono arrivata ai 70 al cuore in relativamente poco tempo, poi ci ha messo una vita ad arrivare ai 95 al cuore, quindi il mio consiglio è partire la mattina alle 8 o alle 9 per averlo pronto per cena. Se poi si cuoce in minor tempo meglio.

  • Vincent ha detto:

    Diomio, che fascino una cottura così. Questo va oltre la cucina, è praticamente una missione. La tua descrizione è impeccabile (come sempre) . Bravissima.

    1. Martina ha detto:

      Grazie Vincent. Sì, è un esercizio di pazienza, ma viene ripagato abbondantemente dal risultato. Poi comunque mentre cuoce si può fare altro…:)

  • Roberto ha detto:

    Complimenti Martina, mi è venuta L acquolina in bocca
    Posso chiederti come si chiama il gruppo di Facebook visto che anche io possiedo il lotus grill darei una sbirciatina. Grazie

    1. Martina ha detto:

      Certo! Il gruppo si chiama Lotus grill lovers italia

  • Stefano ha detto:

    Io cuocio questa preparazione in sous vide, meno pensieri e la sicurezza di avere un risultato sempre perfetto!

    1. Martina ha detto:

      non appena ho visto questa ricetta su un gruppo di fb che frequento, ho pensato che la soluzione ideale fosse farlo sous vide e credo che prima o poi lo farò. Però ho acquistato da poco il Lotus grill e volevo divertirmi un po’ con quello anche per poter affumicare la carne…:)

  • LUISA MILAN ha detto:

    Bravissima!! Sempre top!

    1. Martina ha detto:

      Grazie!

  • Andrea Pignataro ha detto:

    Stavo giustappunto leggendo il libro di Bressanini e, avendo anch’io il Lotus Grill col coperchio-cappa, mi chiedevo come fare per preparare il pulled pork… Il tuo articolo cade proprio a fagiolo :D!
    Ti chiedo soltanto come hai fatto per la carbonella, perché si consuma troppo velocemente per fare tante ore con un pieno solo. Usi i bricchetti? Nel caso, che marca? Perché ci sono pareri discordanti sul loro utilizzo col Lotus Grill.

    1. Martina ha detto:

      Ciao Andrea, sì, naturalmente bisogna riempire il cestello più volte durante la cottura, però è più semplice di quello che mi aspettassi…In fondo sollevi la griglia con carne e tutto, poi con delle pinze sollevi il coperchio del cestello, riempi con la carbonella e vai. Io ho utilizzato una carbonella marcata Instagrill, un carbone biologico composto da faggio e leccio. Se non ricordo male il faggio è in pezzi piccoli ed è quello che ha potere riscaldante più alto e che si accende prima, mentre il leccio è in pezzi grandi e infatti li ho dovuti un po’ ridurre, ma ha una durata maggiore e si consuma più lentamente, quindi insieme sono ottimi e garantiscono buon calore e durata. Io posiziono sotto i pezzi di carbone più piccolo e sopra quelli più grandi cercando di riempire bene gli spazi. I bricchetti ho provato a usarli, ma secondo me durano meno, però c’è da dire che non ho preso i Weber, ma li ho trovati da Aldi mi pare.

      1. Andrea Pignataro ha detto:

        Grazie mille ;). Magari mi faccio regalare 2-3 bricchetti da mio cognato e vedo come vanno, se mi convincono provo a fare il pulled pork.
        Altra domanda: ho visto che hai messo la carne di una seconda griglietta con sotto una vaschetta di stagnola, come la vedi sfruttare la “coppa” interna dello stesso Lotus Grill?

        1. Martina ha detto:

          la vaschetta di stagnola l’ho messa proprio per evitare di sporcare la coppa interna del Lotus e la griglia…:) Alcuni mettono i peperoni a scottarsi all’interno della coppa, però la carne non ce la vedo. Fa un casino. Poi da pulire è una rogna…

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