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Filetto di maiale all’aceto balsamico di Modena e una riflessione

Di: 24 commenti 24 Difficoltà: facile
Filetto di maiale al'aceto balsamico

Questi medaglioni di maiale all'aceto balsamico li ho preparati qualche giorno fa, prima di vedere un video atroce che girava su internet su come vengono trattati i maiali negli allevamenti intensivi ed ero quasi intenzionata a non mettere la ricetta sul blog, ma poi ho pensato che metterla poteva darmi l'occasione per fare una riflessione e invitare chi mi legge a farla a sua volta. Di quel video sono riuscita a vedere solo 1 minuto circa, perché è davvero crudele e violento. Detto questo, tutti noi, vegetariani e vegani esclusi, che mangiamo carne di quegli allevamenti siamo un po' correi di quei comportamenti e quindi il mio proposito è quello di fare attenzione a cercare di consumare poca carne (e questo lo faccio già da un po') e comunque proveniente da allevamenti che non praticano quelle torture. Vi assicuro che il video era davvero shockante. Cercate su YouTube, di video del genere ne esistono molti ed è inutile mettere la testa sotto la sabbia e nascondersi dietro un dito.

- Ingredienti -

(per 2 porzioni)

  • 6-8 medaglioni di filetto di maiale (500-600g circa)
  • 70ml di aceto balsamico di Modena di buona qualità *
  • 80ml di brodo vegetale (o di carne)
  • farina 00 (circa 60g)
  • sale, pepe
  • erbe aromatiche (facoltative, io non le ho messe)
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
* da non confondere con l'aceto tradizionale di Modena che è quello costosissimo, invecchiato 25 o 50 anni. L'aceto di Modena è prodotto con mosto concentrato a cui viene aggiunta una percentuale di aceto tradizionale. Attenzione perché molto spesso in commercio si trovano aceti balsamici che in realtà sono normale aceto addizionato di zuccheri e coloranti. Leggete l'etichetta e gli unici ingredienti che dovrete trovare sono invece l'aceto tradizionale e il mosto.

- Procedimento -

salate e pepate i medaglioni da tutti i lati. Se volete, aggiungete erbe aromatiche. Passate i medaglioni nella farina in modo che ne siano ricoperti tutti i lati.

In una padella capiente, scaldate l’olio e quando sarà ben caldo aggiungete i medaglioni e fateli rosolare per pochi minuti da tutti i lati a fiamma alta. Aggiungete ora l’aceto e il brodo e abbassate la fiamma quasi al minimo. Aggiustate di sale e pepe secondo necessità.

 

Cottura del filetto di maiale:

Cuocete per circa dieci minuti, poi prelevate i medaglioni, adagiateli su un piatto, copriteli bene con della carta argentata e teneteli al caldo (ad esempio nel forno a 60°).
Fare restringere la salsa all’aceto finché avrete ottenuto una crema densa. Servite i medaglioni di maiale nappandoli con la crema all’aceto balsamico.

 

 

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Filetto di maiale all’aceto balsamico di Modena e una riflessione
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24 commenti

24 commenti sul post:
“Filetto di maiale all’aceto balsamico di Modena e una riflessione”

  • Caterina Pili ha detto:

    cara Martina il video in questione non sono riuscita a vederlo ,anche io come te mangio pochissima carne e la prendo quando mi è possibile da allevatori privati che conosco bene, per il resto l'uomo è diventato di una crudeltà e di un egoismo da far paura….un abbraccio cara e complimenti per la ricetta

    1. Martina Toppi ha detto:

      Bravissima Caterina! E comunque sì. Ci stiamo disumanizzando. NOn si possono trattatre degli esseri viventi in quel modo.

  • Susanna Molina ha detto:

    umh, che buoni, davvero golosi. Tanto anch'io so dove comprare il maiale ; )

    1. Martina Toppi ha detto:

      Brava!

  • Ciao Martina, tu almeno hai visto un minuto io non posso neanche cominciare.
    Io divento matta per tutti i salumi e carni in genere ma amo moltissimo gli animali. Non è un controsenso?
    Mi faccio in 4 per salvare un gatto, uccellino e qualsiasi altro animale e poi fingo di non sapere ciò che accade in tutti gli allevamenti.
    Da anni, dopo aver visto un video sui cavalli della Licia Colò, ho eliminato dalla mia tavola gli sfilacci equini che mi piacevano moltissimo, nel periodo di Pasqua ho visto su FB una foto di un macello con gli agnellini appesi e quelli in fila che aspettavano il loro turno. L'ultima volta che ho mangiato carne di agnello e mai più ne vorrò.
    E' un sacrificio perché mi piaceva proprio ma mi vedrei quelle immagini davanti agli occhi ad ogni boccone. Mi sa che nell'arco di qualche anno eliminerò quasi completamente la carne dalla mia tavola.
    Grazie per aver condiviso questo tuo pensiero. Un abbraccio, Lorena

    1. Martina Toppi ha detto:

      Lorena, io ti capisco al 100% perchè sono proprio come te e come te amo follemente soprattutto gli affettati; però rispetto ad anni fa ho ridotto di molto l'ultilizzo della carne. E' una buona norma anche per la salute mangiarne poca, se non bastasse sapere che è frutto di dolore e violenza…

  • andreea manoliu ha detto:

    Buono con l'aceto balsamico, li da un tocco in più !

  • Debby ha detto:

    Complimenti per la ricetta, veramente gustosa! Anch'io consumo poca carne (complice la crisi e i costi talvolta esagerati della "ciccia") e cerco di acquistarla da macellai di fiducia e, possibilmente, locali. Fare scelte etiche è possibile, volere è potere.

    1. Martina Toppi ha detto:

      Infatti hai ragione. Basta solo volere, perchè le alternative etiche esistono!

  • Sulla ricetta non mi pronuncio, anche se sono certa sarà buona. Non mangio carne di maiale e comunque compro direttamente in una fattoria agricola, vicino casa. Posso solo immaginare e mi sento male solo al pensiero. Hai fatto bene a parlarne

    1. Martina Toppi ha detto:

      Bravissima Terry!

  • Camilla Grosoli ha detto:

    concordo con tutti

  • Ciao.
    Permettetemi un commento, da convinto vegano. Ultimamente si legge sempre più spesso che il volere di molti è di limitare il consumo di carne, vuoi per questioni salutistiche, sacrosante, vuoi per rispetto dell'ambiente, ambizione altrettanto sacrosanta. Così però il problema viene affrontato solamente per metà. E cosa dite del consumo di latte e derivati? Per questi, valgono le stesse identiche considerazioni.
    Siamo tutti cresciuti con l'idea che il latte faccia bene e sia fondamentale per il nostro benessere. Insostituibile fonte di calcio, buono, dissetante, fonte di proteine nobili. Già. Ma non ci siamo mai chiesti per quale ragione la natura non prevede che un mammifero consumi latte dopo il periodo dello svezzamento? Possibile che si sbagli? Bene, sono usciti recentemente diversi studi, soprattutto di ricercatori americani (ove il consumo di latte è addirittura superiore a quello che si fa dalle nostre parti), sempre più accreditati, in base ai quali il latte tutto fa fuorchè bene. Sarebbe infatti proprio il consumo di latte a determinare la comparsa dell'osteoporosi! Proprio la malattia che avremmo dovuto curare, o ancora meglio evitare, attraverso il latte. Non voglio dilungarmi su questioni tecniche, ma, giusto per capirci, le proteine del latte, come tutte le proteine animali, comportano un'acidificazione dell'ambiente in cui vengono metabolizzate. E per compensare tale acidificazione, il corpo andrebbe a consumare più calcio di quello che assume! Da cui l'osteoporosi. Inoltre, il latte ha quasi solo grassi saturi. Grassi che fanno male al nostro organismo. Quindi? Anche qui, la natura si sbaglia? E no. I grassi saturi sono fondamentali durante il periodo pre-svezzamento, per un mammifero, in quanto favoriscono lo sviluppo delle strutture celebrali. E una volta che queste si sono formate…, dei grassi saturi del latte il mammifero non ha più bisogno. E questo per dire due parole sulle questioni salutistiche. Che dire di quelle ambientali. Avete una idea della tortura cui una vacca è sottoposta per produrre latte per tutta la sua vita? La natura prevederebbe che lo produca solo ed esclusivamente nel periodo post parto. Invece noi la obblighiamo a produrlo per un tempo illiminato. Una mucca che pascola liberamente, produce meno di 10L di latte al giorno. Noi le forziamo a produrne fino anche a 30L, attraverso una alimentazione appositamente selezionata. Provate a pensare alle sue povere mammelle, certamente non dimensionate per sopportare quelle quantità. Volete quindi rispettare voi stessi e l'ambiente, animale e vegetale? Bene, allora riducete, se non evitate completamente, il consumo di carne e di latte e derivati. E non sto a dilungarmi sul consumo di uova, per le quali valgono considerazioni del tutto analoghe. Lungi da me dal voler fare qualsiasi tipo di polemica. Solo per mettere i puntini sulle i su un tema sempre più dibattuto, ma, come ho detto, affrontato solamente per metà. Sono convinto che il futuro è dei vegani, e non dei vegetariani come ultimamente , implicitamente, vogliono farci credere.

    1. Martina Toppi ha detto:

      Guarda Andrea, soinceramente per me la scelta vegana è davvero troppo. Secondo me tutto si può fare cercando di rispettare la natura e di scegliere i prodotti consapevolmente, quindi il latte (io non lo bevo, perchè non mi piace e perchè sono un po' intollerante al lattosio, ma magari lo uso a volte per cucinare o per i gelati) e le uova si possono prendere da allevamenti etici e non intensivi. La scelta vegana, sebbene sia una cosa apprezzabile per l'intento di chi la porta avanti la trovo davvero una mortificazione dei sensi. Significherebbe per me rinunciare proprio al piacere del mangiare: a me piace sperimentare tutto quindi a volte propvo anche le alternative vegane, ma dover cedere solo a quelle per me sarebbe davvero una schiavitù e non sempre secondo me è praticabile in una famiglia perchè se non tutti aderiscono alla scelta significa dover preparare tante pietanze diverse. Sono sicura che quando leggereai mi parlerai di quante cose buone si possano fare nella cucina vegan e sicuramente alcune cose lo saranno senza dubbio, ma secondo me dovete essere onesti e dire che molte invece non riescono a eguagliare in sapore e gusto le loro corrispettive non vegane. Il tofu onestamente è assolutamente insapore e va bene a complemento di qualche ricetta (ci ho fatto delle buone polpette) in cui però bisogna davvero dare il meglio di sè perchè acquisisca sapore, ma fatto a sè è abbastanza immangiabile e mortificante. Come ti dicevo, per me ci vuole consapevolezza e coscienza nell'alimentazione, quindi ben venga il farsi lo scrupolo e cercare di consumare prodotti che non provengano da allevamenti in cui si fanno torture e cose atroci, ma sulla scelta estrema sono meno d'accordo, anche perchè se vogliamo rifarci al discorso della natura e del fatto che il latte i mammiferi lo somministrano solo per un periodo limitato di tempo alla propria prole, allora dobbiamo anche sottolineare che l'essere umano nasce onnivoro e quidni è giusto che mangi un po' di tutti. Per concludere, si può essere eticamente corretti senza dover per forza affidarsi alla scelta estrema del veganesimo.

  • Martina, posso anche condividere tutto quello che scrivi. Sono vegano, ma non faccio parte della componente "talebana" dei vegani. Quello che cercavo di osservare, è che se davvero volete rispettare ambiente, natura e voi stessi, non basta affatto ridurre il consumo di carne. Occorre, al pari, ridurre il consumo di latte, derivati e uova, la produzione dei quali, ai ritmi attuali, comporta suprusi inauditi sugli animali. Leggo sempre più spesso che molte persone hanno la volontà di limitare il consumo di carne, cosa che li fa stare più in pace con la propria coscienza. Ma non basta: così il problema è affrontato e risolto solamente per metà, se non forse meno. Tutto qui.

    1. Martina Toppi ha detto:

      Sono d'accordo, ma quello che penso io è che non serve non mangiare carne latte e uova. Basta acquistarli presso allevamenti etici o certificati che non commettano atrocità. Dal mio punto di vista mangiare animali e loro derivati non è eticamente scorretto perché fa parte della catena alimentare. La cosa scorretta e crudele è allevare gli animali in gabbia sottoponendoli a torture e atrocità.

  • nb bn ha detto:

    Raggiunta la maturità, intesa anagraficamente,bisognerebbe prendere atto che la alimentazione va modificata, anche se esami emato chimici sono nella norma più assoluta.
    Continuare a 60 anni mangiare come a 30…ecco la base sicura per avere problemi.Da appassionata di nevi e ghiacci in inverno mangio in modo più…allargato.mi muovo di più..
    Intollerante al lattosio dalla nascita, non del tutto, ma in modo tale da farmi fare delle valutazioni nella introduzione di prodotti che lo contengono( una pizza normale non potrei , per esempio), ho raggiunto mia età non giovanissima 🙂 senza alcun problema non dico di osteoporosi, ma anche solo di osteopenia! Si puo!
    Vengo da famiglia di vitelli e ho fatto dei vitelli…la cassiera del super guardava incuriosita i litri di latte giornalieri..IO ero la marziana per tutti gli altri.
    Carne: da tantissimo ne mangio poca…certo i salumi in senso lato…ma tanto son cose occasionali, ma nelle mie scarpinate montanare un super panino super imbottito e anche due….ci vuole.
    Uova: ha i fatto bene a ricordare, Andrea, era quello che mi apprestavo a dire, ma mi hai preceduta.
    Non potrei mai guardare uno di quei video..ma apprezzo che tu abbia ricordato , Martina.
    Come apprezo che Andrea si definisca della parte "non talebana", difatti è solo questione di scelte personali, non impositive.
    Mi duole dire che conosco alcuni della minoranza( ?) , spero lo sia, molto rigida: ho avuto delle discussiono sgradevoli riguardo la possibilità di far fare a bambini piccoli e donne incinte dieta vegana stretta…con dati alla mano della necessita di certe vitamine e quote di compnenti giornaliere che necessitano in queste particolari fasi della vita.E qui mi fermo.
    Stessa cosa varrebbe per i pesci…io ero una pescatrice persa da ragazza…il pesce lo adoro!
    E' sempre molto interessante leggerti Martina, per contenuti, foto, idee..sei un vulcano.Mi piace la tua voglia di sperimentare ricette
    " strane", magari non le farò…ma mi piace.
    Comunque sto leggendo un libro di neurofisobiologia botanica…non una di quelle patetiche edizioni new age, libro scritto da uno scienziato, uno dei massimo esperti mondiali di genetica botanica…ad ogni pagina mi dico" ah, le mie piante, non mi avvicinerò mai più ad una pianta con mentalità e idee che avevo prima di leggere questo libro". e le amo, le tratto bene…ho pensato 15 anni prima di abbattere degli alberi…ma ho dovuto..mi son convinta..dovevo e mi ha pianto il cuore..
    Da grande appassionata di botanica sto coprendo cose che mi turbano..ma continuerò a mangiare verdure, tutte, mi piacciono tutte, e pure legumi…
    Ciao da nicole ( qui prende così..nb bn,,ma son io che seguo sempre anche se non scrivo molto)

    1. Martina Toppi ha detto:

      Caio nicole, ti ringrazio del tuo contributo sull'argomento. Condivido le tue parole. 🙂

  • verratrix ha detto:

    Ciao Martina,
    fai proprio bene a parlare di questo, tutti nel nostro piccolo dobbiamo cercare di fare qualcosa e sicuramente comprare carne da allevamenti sostenibili ed etici è una di queste.
    Certo non sempre ci riusciremo e ne avremo la possibilità, ma almeno ci proviamo!

    1. Martina Toppi ha detto:

      Spesso a proposito di scelte consapevoli si sente qualcuno che dice "che senso ha che le faccio io, tanto poi ci sono altre 100 persone che non lo faranno". E' una cosa che proprio non condivido perchè se ognuno di noi sceglie secondo coscienza, innazitutto vive con la coscienza pulita e poi secondo me l'esempio piano piano stimolerà altra gente a fare la stessa cosa. Il mare è fatto di gocce e tante piccole gocce quindi possono cambiarte le cose. Gandhi diceva "sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo"

  • Anonimo ha detto:

    Ciao Martina, mi chiamo Arianna. Da tanto seguo il tuo blog e ora intervengo perchè l'argomento mi sta molto a cuore. Mi piace anche la serenità e pacatezza con cui viene qui dibattuto. Non sono vegana ma da tempo mi sono allontanata molto dalla carne per scelta salutistica e adesso anche etica. Le uova le compro biologiche, il pesce cerco di comprarlo pescato vicino. Il latte non lo bevo perchè non lo digerisco. Cerco di fare qualcosa nel mio piccolo. Sono intervenuta solo per dire che anch'io penso che, se tutti facessimo qualcosina, molto si riuscirebbe ad ottenere. E' un po' un malcostume nazionale molto italiano scaricare su altri il dovere civico. Sono sempre "altre " le cose importanti. Loro rubano, io no, non faccio lo scontrino? e che sarà mai…con tutti i politici che rubano e così via….Si comincia da poco, dal piccolissimo invece per cambiare un po' tutti. Grazie per l'attenzione. Ciao

    1. Martina Toppi ha detto:

      Ciao Arianna, io la penso esattissimamente come te!!! Anche io penso che ognuno di noi dovrebbe fare nel suo piccolo quello che può per cercare di non rovinare questo pianeta e per non farsi male….Graie di essere passata!

  • Laura Bottoni ha detto:

    Nella ricetta non è spiegato quando mettere la farina….

    1. Martina Toppi ha detto:

      Ciao Laura, ti chiedo scusa, ma c’era un pezzetto di codice nel testo della’articolo, lato editor, che impediva la visualizzazione di un pezzetto di ricetta. Ora trovi tutte le indicazioni.

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